sabato 9 maggio 2015
Lista dei candidati di SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
lunedì 4 maggio 2015
SABATO 9 MAGGIO 2015 - PRESENTAZIONE DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA A SOSTEGNO DEL CANDIDATO SINDACO PIETRO MITA
ore 20,00
Masseria Tarturiello SP3 BIS (ex SS581) - Km 39,00 Ceglie Messapica - Martina Franca 72013 - CEGLIE MESSAPICA (Brindisi)
sabato 2 maggio 2015
LISTA DI SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA' - ELEZIONI COMUNALI 2015
Trinchera Nicola
Albano Romina
Arganese Cosimo
Bellanova Lucia
Bufano Anna Maria
Chirico Francesco
Dovizioso Giovanni
Elia Teodora
Faggiano Immacolata
Gioia Cosimo
Giordano Sar Piero
Molinaro Anna
Putignano Tommaso
Roma Gabriele
Santoro Maria Pia
Vitale Anna
giovedì 30 aprile 2015
Una Città Solidale
venerdì 9 maggio 2014
36esimo anniversario della morte di Peppino Impastato
Il 9 Maggio 1978 veniva assassinato Peppino
Impastato. Giornalista,
attivista di sinistra e politico, ucciso per meno della mafia.
Ma quel giorno di 36
anni fa l'Italia guardava altrove.
Peppino fu ucciso lo stesso giorno in cui venne
ritrovato il cadavere di Aldo Moro in via Caetani.
Intanto a Cinisi, a inizio maggio del '78
era in corso l’ultima settimana di campagna elettorale per il rinnovo
del consiglio comunale.
Partecipava anche Democrazia proletaria,
piccola formazione dell’estrema sinistra guidata da Peppino Impastato, un
giovane di 30 anni.
Poco dopo le otto di sera, Peppino lasciò la
redazione di Radio-Aut, piccola emittente alternativa di Terrasini. "Ciao
a tutti, vado a casa a cenare. Sarò di ritorno alle ventuno", disse. Non
tornò mai più.
La mattina dopo i carabinieri trovarono
un tratto di ferrovia divelto e i brandelli del cadavere di
Peppino. Forse un attentato-suicidio, si disse. Non era così, ma
dovettero passare anni, tanti anni e depistaggi evidenti, prima che
un tribunale della Repubblica condannasse il boss mafioso Gaetano
Badalamenti all’ergastolo come mandante dell’assassinio di Peppino
Impastato.
Intanto, il 14 maggio 1978, alle elezioni
amministrative di Cinisi, Peppino Impastato veniva eletto con 264 voti.
36 anni sono passati. Ma la
memoria di Peppino e delle sue idee non sono affatto state dimenticate. Basti
pensare che lo scorso febbraio le parole ed il pensiero di Peppino sono giunti
fino sul palco di San Remo, in una serata dedicata alla bellezza. Non poteva
allora mancare la definizione della bellezza, così come delineata da Peppino
Impastato in una delle sue poesie, con inimitabile spontaneità, naturalezza e appunto…poesia…
La stessa poesia è stata
ricordata sul palco dell’ultimo concerto del 1° maggio.
Per noi del Circolo Sel di
Ceglie Messapica, che a Peppino abbiamo voluto dedicare il nome del circolo,
questa è una data di fondamentale importanza.
E lo è ancora di più da
quando, nel gennaio 2013, abbiamo avuto il piacere e l’onore di ospitare il
fratello di Peppino, Giovanni, in tre indimenticabili giorni durante i quali
siamo stati a stretto contatto con lui.
Tre giorni di profonda
emozione, accanto a chi quell’esperienza l’ha vissuta in prima linea. In quei
giorni con Giovanni non abbiamo parlato solo di legalità. Abbiamo condiviso
racconti di vita vissuta, aneddoti su Peppino, ma anche racconti di vita
comune, opinioni, politica, musica, ecc., come dei comuni amici, il tutto
passeggiando per le strade della nostra città o seduti ad un tavolo come comuni
commesali
Ciò a conferma della
semplicità di Giovanni. Una semplicità e umiltà che tuttavia non sono bastati a
far venire meno in noi la consapevolezza di avere accanto una persona dal cuore
enorme, reso tale dalla sofferenza ma allo stesso tempo dalla volontà e
ostinazione di voler continuare a portare il messaggio di Peppino in giro per
l’Italia, fino alla fine dei suoi giorni.
Ascoltare i racconti su
Peppino, i tratti del suo carattere, le sue paure, i suoi sogni, le sue
speranze, direttamente dal fratello Giovanni, non solo ci ha riempito di
emozione e forza interiore, ma ci ha dato ancor più la conferma che il sacrificio
di Peppino non è stato affatto vano, come affatto vana è la testimonianza che
Giovanni continua a portare in giro per l’Italia.
Per noi del circolo, e per
tutti i ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa resterà per sempre il
ricordo indelebile dell’emozione di quei giorni.
Grazie Peppino, grazie Giovanni
giovedì 1 maggio 2014
EROI CONTEMPORANEI
“sono un eroe, perché lotto tutte le ore. Sono un eroe perché
combatto per la pensione……
Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari
Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere….
Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari
Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere….
Stipendio dimezzato o vengo licenziato….
A qualunque età io sono già fuori mercato …
Io sono al verde vado in bianco ed il mio conto è in
rosso
quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera…”
quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera…”
Recitano
così alcuni passi del brano di Caparezza, il cui protagonista rappresenta
una storia comune a molti, e cioè quello di spaccarsi la schiena per portare a
casa uno stipendio che ormai non basta più e che, nonostante le varie difficoltà (tra cui la tentazione di giocare al
video poker o di chiedere prestiti agli usurai) riesce a mandare
onestamente avanti una famiglia, un gesto davvero "eroico" ai nostri
giorni.
Storia di un
uomo che aveva dei sogni (Da giovane il mio mito
era l'attore Dennis Hopper
Che in Easy Rider girava il mondo a bordo di un
chopper) e che ora ha solo speranze.
Questa è la
dura realtà di chi un lavoro ce l’ha ma che non basta più a causa della grave
crisi che ci attanaglia da qualche anno.
E poi c’è
chi un lavoro non ce l’ha affatto, nè vede nemmeno lontanamente la possibilità
di trovarlo (A qualunque età io sono già fuori mercato).
Eh già….Oggi bisogna
davvero essere degli eroi per poter resistere in un mondo fatto di precarietà,
dove il lavoro non solo non lo puoi scegliere, ma è già tanto trovarne uno,
bello o brutto che sia.
Per tali ragioni, questo
giorno, che un tempo non solo era una festa, ma un riconoscimento vero e
proprio di dignità, che veniva dato al lavoro in quanto tale, oggi assume un senso del tutto diverso rispetto agli anni
passati.
Rappresenta ancor più una
festa per quei pochi fortunati che un lavoro ce l’hanno, magari anche fisso, e
che permette loro di condurre una vita più o meno dignitosa. Ma è un giorno in
cui far sentire ancora più la propria voce per coloro che hanno un lavoro
precario, senza alcuna garanzia, o peggio ancora per coloro che il lavoro
non ce l’hanno affatto.
Quello degli ultimi anni
- e forse questo ancor di più - è un primo maggio diverso.
Un primo maggio in cui il
senso della festa viene sostituito dalle preoccupazioni per il futuro, per il
lavoro che non c’è; da quel senso di precarietà, dalla paura del domani, dal
rischio di non farcela.
La c.d. riforma Fornero
ha inoltre creato una nuova situazione drammatica per le persone che, espulse
dai processi produttivi, non hanno ancora raggiunto l’età della pensione. Migliaia
di donne e uomini senza reddito alcuno dopo una vita spesa lavorando, definiti
con lo sgradevole termine di “esodati”.
Tuttavia, proprio per
questo, pur essendo mutata la prospettiva, quella del primo maggio rimane
una giornata fondamentale e ricca di significato, per ricordare una volta per
tutte, a chi ci governa, la centralità del lavoro e non certo delle banche, a
ricordare a viva voce che l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, così
come avevano voluto i Costituenti, i quali sapevano bene che senza il lavoro l’uomo non è
libero ma è incatenato, vulnerabile,
perchè condizionato nelle sue scelte e facile preda dei potenti, sicuri di fare
presa, con le loro false promesse, su chi versa in stato di bisogno.
Il lavoro è la leva dello sviluppo della persona, la
chiave di accesso alla cittadinanza, l’espressione più reticolare della
democrazia ed è per questo che oggi
ancor più di ieri è necessario tornare ad essere liberi!!!
Direttivo S.E.L. Ceglie Messapica
sabato 26 aprile 2014
25 Aprile....sempre!
Davanti ad una sala gremita di gente, ieri sera nella Chiesetta di San Demetrio è stato presentato il libro "La storia di un protagonista del sud. Antonio Somma", libro-intervista a cura di Alessandro Rodia sulla vita politica di Antonio Somma, dai primi passi come partigiano a quelli dell'impegno sindacale e politico nella CGIL e nel PCI.
Antonio Somma nasce a Spiano di Mercato San Severino (SA), il 19 novembre 1923. Partigiano con il nome di battaglia “Scugnizzo”, fu fatto prigioniero a Salsomaggiore, rinchiuso nel campo di concentramento di Bolzano e poi deportato nel campo di sterminio di Mauthausen con il numero di matricola 9437. Dedica l'intera vita allo studio e al lavoro politico nella regione Puglia dove si trasferisce subito dopo la guerra di liberazione dal fascismo. Dirigente sindacale della Cgil negli anni’50, costituisce le Leghe in tutta la provincia di Brindisi. Dal 1951 al 1989 fu prestigioso dirigente del Partito Comunista Italiano. Tra i costituenti, nel 1970, della Regione Puglia, ha ricoperto la carica di vice Presidente del Consiglio Regionale dall'autunno 1978 al giugno 1985. Ha rivestito la carica di Presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia per la regione Puglia e di Presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Brindisi.
Non poteva esserci giornata migliore del 25 aprile per ricordare chi, come Antonio Sommma, la Resistenza l'ha vissuta da protagonista in prima linea.
All'iniziativa organizzata dal Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà di Ceglie Messapica hanno preso parte, oltre all'autore del libro Alessandro Rodia, il Presidente Provinciale Anp - Cia Arcangelo Bruno, il Prof. Francesco Mario Fistetti dell'Università di Bari e il Presidente dell'Anpi di Brindisi Donato Peccerillo. La Serata è stata coordinata dal Consigliere Comunale di Sinistra Ecologia e Libertà Nicola Trinchera
Nel corso della serata è intervenuto altresì il Segretario del Circolo PD di Ceglie Messapica, l'Avv. Piermassimo Chirulli.
Tutti gli interventi, oltre a mettere in risalto i valori della Resistenza, hanno sottolineato come quei valori e il sacrificio di chi ci ha permesso di essere "liberi" andrebbero tenuti presenti ogni giorno e non solo il 25 aprile.
Antonio Somma nasce a Spiano di Mercato San Severino (SA), il 19 novembre 1923. Partigiano con il nome di battaglia “Scugnizzo”, fu fatto prigioniero a Salsomaggiore, rinchiuso nel campo di concentramento di Bolzano e poi deportato nel campo di sterminio di Mauthausen con il numero di matricola 9437. Dedica l'intera vita allo studio e al lavoro politico nella regione Puglia dove si trasferisce subito dopo la guerra di liberazione dal fascismo. Dirigente sindacale della Cgil negli anni’50, costituisce le Leghe in tutta la provincia di Brindisi. Dal 1951 al 1989 fu prestigioso dirigente del Partito Comunista Italiano. Tra i costituenti, nel 1970, della Regione Puglia, ha ricoperto la carica di vice Presidente del Consiglio Regionale dall'autunno 1978 al giugno 1985. Ha rivestito la carica di Presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia per la regione Puglia e di Presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Brindisi.
Non poteva esserci giornata migliore del 25 aprile per ricordare chi, come Antonio Sommma, la Resistenza l'ha vissuta da protagonista in prima linea.
All'iniziativa organizzata dal Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà di Ceglie Messapica hanno preso parte, oltre all'autore del libro Alessandro Rodia, il Presidente Provinciale Anp - Cia Arcangelo Bruno, il Prof. Francesco Mario Fistetti dell'Università di Bari e il Presidente dell'Anpi di Brindisi Donato Peccerillo. La Serata è stata coordinata dal Consigliere Comunale di Sinistra Ecologia e Libertà Nicola Trinchera
Nel corso della serata è intervenuto altresì il Segretario del Circolo PD di Ceglie Messapica, l'Avv. Piermassimo Chirulli.
Tutti gli interventi, oltre a mettere in risalto i valori della Resistenza, hanno sottolineato come quei valori e il sacrificio di chi ci ha permesso di essere "liberi" andrebbero tenuti presenti ogni giorno e non solo il 25 aprile.
Grande partecipazione da parte dei cittadini.
il saluto del Presidente Provinciale Anp-Cia Arcangelo Bruno
l'intervento del Segretario del Circolo PD di Ceglie Messapica, Avv. Piermassimo Chirulli
ripresa della sala dall'alto
l'intervento dell'autore del libro Alessandro Rodia
Iscriviti a:
Post (Atom)