giovedì 30 maggio 2013

CRISI AMMINISTRATIVA MAGGIO 2013

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO


Ancora una volta la nostra città paga un prezzo salato per aver consegnato nel 2010   il governo  cittadino al centrodestra di Ciraci e di Caroli. Dopo il fallimento della  Giunta Magno e della Giunta Annese  adesso è la volta  della Giunta  Caroli, a distanza di tre anni  il centrodestra cegliese, oggi non è più nelle condizioni di poter amministrare, assessori che lasciano, giunte che vengono azzerate, maggioranze che si sfaldano e che cambiano.

E’ accaduto infatti che i 12 consiglieri  comunali pidiellini non  trovano più l’accordo per poter garantire  una corretta gestione della macchina amministrativa. Oggi a dar manforte ad una maggioranza che non esiste oramai più, ci hanno pensato i consiglieri comunali dell’Udc e della Lista Magno, il Sindaco Caroli da oggi sarà sostenuto e tenuto in sella da quei consiglieri comunali che sino a ieri erano all’opposizione insieme al centrosinistra.
Siamo di fronte ad un film oramai visto, continuano le puntate, cambia qualche comparsa ma gli attori principali e la trama è sempre la stessa.

A guidare la città sono sempre loro, quelli che erano alleati e traditori con Magno, quelli che erano traditori e alleati con Annese. Sono sempre gli stessi e con loro troviamo sempre lo stesso centrodestra che ancora una volta sta affossando la nostra città. Una città oramai abbandonata a se stessa, prigioniera purtroppo degli scontri di potere tra le varie anime del PDL che nel 2010 avevano promesso agli elettori una Ceglie migliore  ma che oggi sta subendo un pesante  saccheggio. I consiglieri comunali del centrosinistra coerenti con i 3 anni di attività amministrativa  continueranno a svolgere con trasparenza la propria azione a difesa della legalità e del buongoverno vigileremo dall’opposizione per evitare il peggio .

Ribadiamo che il nostro progetto politico per il governo della città era ed è alternativo  a questo centrodestra  e a quanti attraverso il loro trasformismo di volta in volta sosterranno questa o quella parte. Ceglie e i cegliesi hanno bisogno di aria nuova, di forze sane e pulite che possano ridare speranza  a quanti ancora oggi hanno un minimo di fiducia nel cambiamento per fermare il declino,  il nostro impegno sarà soltanto verso quella direzione il resto non ci appartiene.

I Consiglieri Comunali del Centrosinistra

Rocco Argentiero 
   Tommaso Argentiero    
Donato Gianfreda    
Nicola Trinchera

giovedì 9 maggio 2013

In Memoria di Peppino...

"Ci si lamenta, troppo spesso, delle mancanze dello Stato, dei silenzi, dei mancati interventi innanzi alle ingiustizie.
La verità è che, dai singoli, basterebbe appena un po' di memoria."



E noi, del Circolo SEL Peppino Impastato di Ceglie Messapica, ne siamo convinti. Siamo convinti che la memoria sia l'unica arma contro il perpetrarsi  di alcune azioni, pensieri e inganni. Come quello che per tantissimi anni aveva fatto credere a tutta Italia che Peppino era un terrorista. Invece, i terroristi, ce li avevamo in casa e portavano una divisa. Quella divisa che avrebbe dovuto garantirci giustizia e protezione. Che avrebbe dovuto garantirla a Peppino e alla sua famiglia.
Ma la verità viene sempre a galla: nel processo sulla trattativa tra Stato e Mafia, si è parlato del depistaggio messo in atto dall'allora Maggiore dei Carabinieri Subranni e che, dopo essere stato rinviato a giudizio, ha accettato la prescrizione del reato commesso.

Noi non dobbiamo dimenticare. Non dobbiamo dimenticare che la prescrizione dei reati non vuol dire assoluzione per non aver commesso il fatto. Vuol dire che la giustizia degli uomini ci ha messo tanto, troppo tempo ad arrivare.

Noi non dobbiamo dimenticare che questi uomini non sono eroi!  Per cui, com'è successo giorni fa dopo la morte di G. Andreotti, le alte sfere dei Governi chiedono pure i minuti di silenzio in rispetto di questa gente che ha macchiato l'onore e la memoria di persone che hanno sacrificato la propria vita, per amore, verità e giustizia.

Noi non dobbiamo dimenticare MAI l'operato di uomini come Peppino che ci hanno insegnato, con le proprie azioni, con la propria vita, che combattere e sconfiggere i mafiosi e i disonesti è possibile.
Soprattutto, con la memoria...



Il Circolo SEL insieme a Giovanni Impastato, fratello di Peppino




Sinistra Ecologia Libertà

Circolo “Peppino Impastato" - Ceglie Messapica

lunedì 6 maggio 2013

11 Maggio 2013 a Roma: noi ci saremo!





L'11 Maggio, in Piazza Santi Apostoli a Roma, si terrà una importante manifestazione aperta ai movimenti, alle associazioni, agli amministratori di città e Regioni, a chi opera nel mondo del lavoro, della cultura, della produzione.

Per tutti i cittadini che vogliono la difesa dei beni comuni, la conversione ecologica dell'economia, il rispetto dei diritti delle persone e della dignità del lavoro e vogliono oggi partecipare alla nascita di una nuova sinistra, moderna, di governo, aperta al dialogo ma non disponibile a tradire i propri valori.

Si riparte dall'11 maggio in piazza a Roma per ricordare, a chi oggi fa un altro governo di compromesso già paralizzato dagli interessi di parte, quel desiderio di cambiamento espresso da oltre 18 milioni di elettori che vogliono oggi, subito, un'Italia diversa.

Sinistra Ecologia Libertà

Circolo “Peppino Impastato" - Ceglie Messapica

sabato 4 maggio 2013

NO AL RAZZISMO


L’Italia in questi giorni è purtroppo scenario di gravi denigrazioni di sfondo sessista e razzista.
Un paio di settimane fa sul web si è scatenata una feroce diffamazione ai danni del Presidente della Camera, nonché compagna, Laura Boldrini.

Dopo la richiesta di rimuovere le false foto diffamatorie, servendosi di alcuni agenti della Polizia Postale, agenti preposti a questo tipo di indagini, ci tengo a sottolinearlo, è scoppiata una vera e propria polemica nei suoi confronti, sfociata successivamente in vili intimidazioni e addirittura minacce di morte.

Mentre sul web impazzava la polemica, Enrico Letta nominava i 21 Ministri, costituendo così il Governo. Tra questi il Ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge, italiana di origine congolose, per questo nera, come lei stessa ha affermato con fierezza.
I vergognosi commenti non si sono naturalmente fatti attendere, partendo dal segretario della Lega Salvini che ha dichiarato “Simbolo di una sinistra buonista, Faremo opposizione totale al suo ministero.”, passando per Borghezio che ha affermato “Gli africani sono africani, appartengono a un'etnia molto diversa dalla nostra. Non hanno prodotto grandi geni, basta consultare l'enciclopedia di Topolino. Kyenge fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una Asl che è stato tolto a qualche medico italiano, questo è un governo del bonga bonga.”, sino ad arrivare addirittura all’attacco di un prete “C’era bisogno di un Ministro di colore?”.
Anche sui social network i commenti razzisti non si sono risparmiati, ed è proprio su Twitter che il neo Ministro ha dato lezioni di educazione all’Italia intera “«Ringrazio per la partecipata attenzione e vicinanza che mi esprimete. Credo che anche le critiche insegnino se ci si confronta con rispetto».


Il Circolo Sinistra Ecologia e Libertà “Peppino Impastato” di Ceglie Messapica si dissocia da qualsiasi forma di razzismo e denigrazione e desidera esprimere fortemente la propria solidarietà a Laura Bordini e Cécile Kyenge, ricordando che l’Italia fortunatamente non è solo cattiveria e razzismo, ma anche un Paese pieno di persone che nutrono profonda stima per il lavoro e per l’impegno di queste due grandi donne della politica italiana.



Tommaso Biasi 

Circolo “Peppino Impastato" 
Sinistra Ecologia Libertà
Ceglie Messapica


mercoledì 1 maggio 2013

1 Maggio 2013




"È dato all’uomo per le eterne leggi, respirare e lavorare; anche la più alta legge del nostro Stato non può non riconoscerlo: lo specifica l’art. 4 della Costituzione.
Non tradiremo le nostre famiglie, non tradiremo le nostre leggi: il lavoro è organizzazione del caos, è verità che incarnandosi in vita migliora il mondo.
Questo paese può diventare, per le sue naturali ricchezze, oggi sciupate, un angolo dei più belli della terra, dove tutti si potrà vivere veramente da uomini. Nessuno rimanga con le mani in mano; o occupato in modo indegno: il lavoro è lavoro solo se utile a uno come a tutti.
Uomini e donne, giovani e non più giovani che ancora potete aiutare, gente di ogni partito e di ogni idea: rimbocchiamoci le maniche, usciamo da questa puzza materiale e spirituale.
Se non cerchiamo noi di toglierci da questa mortificante puzza, - noi che, immersi, la soffriamo, - chi mai possiamo aspettare che ce ne venga a togliere? <<Se manca uno, mancano tutti>>.
Perdoniamo chi ci ha fatto del male: ma cerchiamo, per noi e per tuttti, i rapporti, anche strutturali, più perfetti. Siamo uomini di pace. Sono sicuro che non ci sarà nessuno che ci impedirà in questa sacra opera".

Dnanilo Dolci da “Processo all’art. 4”

Il 2 febbraio 1956 il sociologo Danilo Dolci veniva arrestato mentre guidava un gruppo di braccianti a lavorare nella Trazzera vecchia, una strada nei pressi di Partinico (Palermo) abbandonata all'incuria. Al commissario di polizia che era intervenuto per interrompere quello "sciopero alla rovescia", come venne chiamato, Dolci rispose che "il lavoro non e' solo un diritto, ma per l'articolo 4 della Costituzione un dovere: che sarebbe stato, era ovvio, un assassinio non garantire alle persone il lavoro, secondo lo spirito della Costituzione". L'accusa era di occupazione di suolo pubblico e resistenza a pubblico ufficiale e a Dolci e ai suoi venne negata la liberta' provvisoria. Si racconta che un poliziotto gli si avvicino' dicendogli: ''Signor Dolci, ma perche' non torna a casa a scrivere i suoi libri invece di farsi arrestare?''.
All'indomani dell'arresto di Dolci esplose in Italia una autentica rivolta con interrogazioni parlamentari e forti prese di posizione degli intellettuali e della gente comune. L'opinione pubblica allora si mobilito' contro la polizia e il governo Tambroni, deputati e senatori intervennero con interrogazioni parlamentari, le voci piu' influenti del paese si schierarono a fianco di Dolci.
Cio' che avvenne intorno allo sciopero alla rovescia di Trazzera vecchia, nelle piazze, nelle camere di polizia, sui giornali, nei tribunali, fu lo scontro sui modi opposti di considerare la legalita' in Italia: la Costituzione, come regola vivente dei cittadini, contro la pratica dell'autoritarismo gerarchico, eredita' fascista. Da qui il titolo del libro, che significava che le autorita' trascinavano alla sbarra, non tanto il gruppo dei manifestanti, quanto la Costituzione stessa.




Sinistra Ecologia Libertà

Circolo “Peppino Impastato" - Ceglie Messapica