“Berlusconi
è un falsario, sia quando parla del presente sia quando parla del passato…
Berlusconi prova a strizzare l’occhio all’estrema
destra europea, che torna ad alzare la testa in Italia e in Europa e a ubriacare
frammenti di società ed opinione pubblica con la retorica del razzismo, dell’antisemitismo…
Berlusconi
è un falsario quando presenta l’esperienza del ventennio fascista come un’esperienza
fatta di luci e di ombre su cui evidentemente bisogna operare anche un recupero….
Berlusconi
è un falsario quando dimentica che cosa è stata la privazione delle libertà
fondamentali, la censura sulla libera stampa, che cosa è stato l’esilio, il
carcere, la tortura, la morte per la parte migliore d’Italia…
Berlusconi
è un falsario quando finge di non sapere che il Tribunale speciale fascista condannò
a complessivi 27.735 anni di carcere le menti libere, le persone più belle del
nostro paese…
Berlusconi
è un falsario quando finge di non sapere che già nei primi mesi del 1921 i
fascisti distrussero 17 tipografie sede di giornale, diedero alle fiamme 59
case del popolo, 119 camere del lavoro, 117 cooperative, 83 leghe contadine, 141 sezioni del
partito socialista e del partito comunista, 100 circoli culturali, biblioteche,
circoli ricreativi…
Credo
che l’Italia non possa celebrare il giorno di falsari e il giorno dell’oblio,
ma debba celebrare il giorno della memoria e chiedere ai falsari, almeno per un
giorno di tacere…”
Nichi Vendola.
Queste le parole del leader di Sel dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi su Mussolini che ad alcuni giornalisti ha dichiarato che Mussolini, al di là delle leggi razziali avrebbe fatto bene.
E
intanto reazioni anche dalle comunità ebraiche: "le persecuzioni e le
leggi razziste antiebraiche italiane ”ha ricordato Renzo Gattegna, presidente
dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, “hanno avuto origine ben prima
della guerra e furono attuate in tutta autonomia sotto la piena responsabilità
dal regime fascista, in seguito alleato e complice volenteroso e consapevole
della Germania nazista fino a condurre l'Italia alla catastrofe".
"Furono - ha sottolineato Gattegna - azioni coerenti nel quadro di un
progetto complessivo di oppressione e distruzione di ogni libertà e di ogni
dignità umana".
infine va ricordato (dovrebbe apparire superfluo, ma a quanto pare oggi non lo è), che
l'apologia del fascismo è un reato
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