Il 27 gennaio si celebra il Giorno della
memoria per ricordare le vittime delle persecuzioni nazifasciste.
Il
27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche liberavano il lager di Auschwitz e
venivano aperti i cancelli del lager.
Istituito
per legge nel 2000, il 27 gennaio è il giorno che commemora la
persecuzione dei cittadini ebrei e di tutti coloro che hanno subito la
deportazione, la prigionia, la morte. Ma è anche il giorno che ricorda chi si è
opposto allo sterminio, e a rischio della
propria vita ha salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Nei campi di concentramento venivano uccise le
persone nelle camere a gas e non solo, le vittime furono in tutto circa 6
milioni dei quali 3 milioni circa nei campi di concentramento e altri 3 milioni
di fucilati, 3.300.000 prigionieri di guerra sovietici, 1 milione di
oppositori politici, 500 mila zingari, circa 9 mila omosessuali, 2.250
testimoni di Geova oltre a 270 mila morti tra disabili e malati
mentali.
Il Giorno della Memoria non serve solo a
ricordare la Shoah, la più grande tragedia del Novecento in Europa. E'
anche l'occasione per richiamarsi ai valori di chi, 68 anni fa, rischiò la vita
per costruire un'Italia nuova, libera dalle leggi razziali, in cui la vita
civile fosse regolata da una Costituzione
Purtroppo ancora oggi dobbiamo lottare
contro le insidie dell'antisemitismo e del revisionismo, le nuove forme di
razzismo, intolleranza culturale e religiosa, discriminazione. Pertanto,
il fatto che in Italia vi sia ancora chi pronuncia parole di apprezzamento nei
confronti di fascisti e antisemiti dichiarati, aprendo loro le porte, è cosa che deve giustamente
scandalizzare.
Per questo bisogna ricordare
"La strada intorno alla fortezza passava
davanti ai pali incatramati sullo spiazzo delle esecuzioni e all'area di
lavoro, dove i prigionieri dovevano smantellare i terrapieni intorno
alle mura, oltre duecentocinquantamila tonnellate di detriti e terra, e
per spostarli non avevano altro che pale e carriole. Queste carriole,
delle quali si può ancora vedere un esemplare nell'atrio della fortezza,
erano senza dubbio anche per quei tempi
spaventosamente primitive. Consistevano in una specie di barella con
due rozzi manici a un'estremità e una ruota di legno rivestita di ferro
all'altra. Sulle sue barre trasversali e' apposta una cassa fatta di
assi non piallate e dai fianchi inclinati. Non riuscivo a capacitarmi di
come facessero i prigionieri, i quali solo in pochissimi casi avevano
svolto un lavoro manuale prima della cattura e dell'internamento, a
spingere quelle carriole, piene di pesanti detriti, sul terreno
argilloso riarso dal sole e attraversato da solchi duri come pietra,
oppure in mezzo al pantano che gia' si formava dopo un solo giorno di
pioggia; di come riuscissero a far forza contro il carico, finche' quasi
non scoppiava loro il cuore, o di come un sorvegliante potesse
picchiarli sulla testa con il manico della pala, quando non ce la
facevano piu' a proseguire".
Da " Austerlitz " di W.G. Sebald.
Da " Austerlitz " di W.G. Sebald.
Sinistra Ecologia Libertà
Circolo “Peppino Impastato" - Ceglie Messapica
Non credo sia possibile trovare parole adatte ad una circostanza come questa,
RispondiEliminaparole che facciano da 'abito della festa'a tutto questo.Perchè tutto questo è
stato.Per davvero.Poco altro si può ancora aggiungere.Poi possiamo essere anche
tra i più spietati negazionisti di Auschwitz,Birkenau,Dachau,Treblinka e tutte
quelle manifestazioni della follia umana che la storia ci ha recapitato.
Possiamo anche dire che è stata una sermplice trovata,fra l altro mal riuscita,
della propaganda Alleata.Possiamo anche dire che gente come Primo Levi quel
numero sull avambraccio se lo è marchiato da sola.Possiamo,si.Ma tutto questo è
stato.Per davvero.Non abbiamo mai avuto le allucinazioni pensando e parlando di
milioni di vite portate via in un istante,solo per la sfortuna di scendere dal
lato sbagliato di un treno,solo per il demerito di esser nate in una zona
particolare del mondo o solo perchè un cerebroleso dallo sguardo folle aveva
bisogno di qualcuno che con la sua vita facesse da fondamenta al suo criminale
pensiero politico e umano.Niente allucinazioni,perchè tutto questo è stato.
Auschwitz però non è finita.Lo si legge chiaramente sui volti di chi non ha un
lavoro,di chi il suo lavoro lo ha perso a 50 anni,di chi piange perchè il mutuo
e l IMU incombono sulla sua casa.Sui volti di quei ragazzi che tremano pensando
al futuro,che anzi al futurio non ci pensano nemmeno più,nelle lacrime di padri
e madri di famiglia Auschwitz non è finita.Basta guardare i volti arroganti ed
ipocriti dei presunti protettori della res publica e rapportarli ad un Paese
che muore di fame,di rassegnazione,di alienazione,di analfabetismo delle
relazioni umane per capire che Auschwitz non è finita.E' cambiato solo il modus
operandi dei carcerieri.Nient'altro.La morte no.Quella di chi è prigioniero c è
sempre.Tutto questo è stato per davvero ed è ancora.Poi possiamo essere i più
accesi negazionisti,rendendoci complici,però,della follia e della vergogna,come
scrisse Primo Levi:''I mostri esistono ma sono troppo pochi per essere
pericolosi.Sono assai più pericolosi quelli pronti a credere e ad obbedire in
silenzio,senza fare domande'':Tutto questo è stato per davvero,ed è ancora. GABRIELE MANELLI
non bisogna dimenticare anche affinchè movimenti come quello di Grillo, che accolgono estremisti di destra come quelli di Casapound, non trovino spazio...non dimentichiamo che il fascismo è nato proprio in questo modo...
RispondiEliminaSilvio Berlusconi dice in tv che la colpa più grande di Benito Mussolini è stata quella delle leggi razziali.....poi per tanti altri versi è stato un leader che ha fatto bene.....Capisco......è stato un bene volere la morte di Giacomo Matteotti,è stato un bene volere la prigionia di Antonio Gramsci e Sandro Pertini,è stato un bene frenare il flusso migratorio che in quegli anni interessava l Italia perchè i ragazzi servivano per andare a combattere al fianco dell alleato germanico.....Potrei fare decine di altri esempi,ma oggi si ricordano 8 e dico 8(se nn di più)milioni di morti.Si tratta di un ricordo che dovrebbe essere rispettato,non umiliato e offeso con affermazioni che sottintendono una ignoranza storica assoluta....A volte il silenzio dovrebbe essere d oro......
RispondiElimina