mercoledì 28 agosto 2013

SIAMO TUTTI SPIATI?


Scandali Internazionali, libertà, segretezza e altre ”sciocchezze”

Perfino George Orwell  nel suo capolavoro “1984” (scritto nel 1948) lo diceva: “Big Brother is watching you” (Trad.: il grande fratello ti osserva).
Oggi, nel 2013, ci troviamo di fronte ad uno dei più grandi scandali dell’era Obama: Datagate.
Edward Snowden, tecnico ex dipendente della CIA, ha rivelato al mondo intero che l’America è in grado di spiare, e stando alle sue parole  lo avrebbe già fatto, ogni singolo momento della vita di ogni cittadino americano, diplomatici e capi di Stato europei.
Venendo alla nostra Italia, l’articolo 15 della Costituzione è chiaro:
“Art. 15.  La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’Autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.”
Una società che si dice “evoluta” come la nostra dovrebbe garantire i diritti inviolabili,tra cui libertà e segretezza della corrispondenza, di ognuno di noi, ma, paradossalmente, viviamo in una società oppressa dai grandi poteri che ci governano.
Di certo non ogni male vien per nuocere. Le intercettazioni, che avvengono per conto della Magistratura, hanno permesso di trovare i colpevoli di innumerevoli crimini ed hanno permesso di sventare attacchi terroristici (soprattutto in America). Il problema sorge nel momento in cui questi dati sono usati per fini privati e utilitaristici( ricatti,attacchi ecc.).
Ma allora la domanda sorge spontanea: E’ giusto essere spiati in nome della sicurezza o è meglio che i cittadini agiscano nella più totale segretezza?
In realtà, la questione può essere affrontata con criterio. Sicuramente, le intercettazioni sono servite a salvare migliaia di vite da attacchi terroristici, o a consegnare alla giustizia svariati criminali; ma è ovvio che  le intercettazioni debbano essere sottoposte ad un rigido regolamento che tuteli la privacy di ogni cittadino che si consideri libero.
Michele Ligorio – Direttivo Sel


mercoledì 14 agosto 2013

FIORIERE ANTI-PARCHEGGIO IN CENTRO? SI, GRAZIE!



Dall'insediamento della Giunta Caroli, oramai, Piazza Plebiscito e Corso Garibaldi vivono una situazione di caos totale, dovuto alla scorrettezza di tanti cittadini.
Anni fa, l'Amministrazione Federico, rendendosi conto della difficoltà dei Vigili Urbani a gestire l'ordine pubblico, per carenza di personale, decise di risolvere il problema  parcheggi in divieto di sosta per le vie del centro, acquistando fioriere che, oltre ad abbellire questi luoghi, non permettevano agli automobilisti indisciplinati di parcheggiare in prossimità della piazza e del corso. Una soluzione semplice, ma di grande effetto.
Con la nuova Amministrazione, invece, si assiste ad un cambio di rotta: infatti, a qualcuno è venuto in mente di togliere quegli arredi, portandoli chissà dove, ripristinando la vecchia situazione. Chissà perché... forse qualcuno voleva parcheggiare proprio nel corso o in piazza?
Poco tempo fa, il Comandante dei Vigili Urbani ha affermato, con un articolo sulla stampa locale, che le unità a sua disposizione sono poche e che la situazione nelle vie del centro è diventata, ancora una volta, ingestibile.
Ci auguriamo che qualcuno della maggioranza abbia letto quell'articolo o, perlomeno, che possa leggere questo, affinché ripensi alle fioriere e alla loro utilità. Buon lavoro, Sindaco!


Giovanni Dovizioso – Direttivo Sel


lunedì 12 agosto 2013

CONTRO IL FEMMINICIDIO



Il gravissimo fenomeno della violenza contro le donne, ha vissuto, in questi ultimi anni, una crescita che, definire preoccupante, è davvero riduttivo. I femminicidi, cioè l’uccisione come esito di violenza subita nell’ambito di una relazione d’intimità, sono una forma di violenza che accomuna tristemente moltissime donne.
In Italia, nel 2012, sono morte 124 donne a causa della violenza maschile, ed in questi mesi del 2013, sono già più di 100 le donne uccise.
Queste morti annunciate vengono spesso etichettate come i soliti delitti passionali, fatti di cronaca nera, liti in famiglia; senza mai considerare che il problema ha radici sociali e culturali ben più profonde. Questa impennata  nelle percentuali di donne uccise, deriva, infatti, da una crisi profonda vissuta dagli uomini dei nostri tempi, che stentano ad accettare, oltre che temere,  l'emancipazione femminile ed il ruolo diverso assunto dalla donna del nuovo millennio, rispetto a quello che la vedeva  come “angelo del focolare”.
Oggi, sono ancora troppo poche le donne che denunciano la violenza domestica: a volte per paura; a volte per l'illusione derivata dalla promessa che “quella sarebbe stata l'ultima volta”; a volte perché le donne non sanno a chi rivolgersi.
E' per questa ragione che bisogna dire BASTA ad ogni forma di discriminazione e di violenza posta in essere contro le donne. Perché le donne non debbano più pagare con la vita la scelta di essere se stesse, e non quelle che gli uomini o la società vorrebbero che fossero.
Le Donne e, soprattutto, gli Uomini di Sinistra Ecologia Libertà del circolo Peppino Impastato di Ceglie Messapica, sono impegnati affinché la nostra città sia orgogliosamente contro la violenza maschile verso le donne.
Per questo aderiscono alla campagna 365 giorni NO alla violenza contro le donne.
Abbiamo intenzione di chiedere  al Consiglio Comunale di aderire a questa campagna, rivolta soprattutto, agli uomini, che coinvolge tantissimi comuni italiani (hanno già aderito i Comuni di Bari, Bologna, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Venezia e molti altri). Saremo, inoltre, promotrici e promotori di atti e iniziative per affermare una cultura di rispetto dei diritti e della persona, diffondendo principi, idee, valori che accompagnino concretamente il NO alla violenza.

Le donne e gli uomini di Sinistra Ecologia Libertà


venerdì 9 agosto 2013

QUALE FUTURO PER LE COPPIE DI FATTO?



L’esistenza delle coppie di fatto è ormai una realtà consolidata e accolta da chiunque, perfino il più tradizionalista ne sostiene, la validità almeno come esperimento pre-matrimoniale.
Le ragioni della scelta sono diverse e personali, ma in tutte si può leggere un provvidenziale declino dell’idea classica famiglia a favore di un nuovo tipo di unione, più elastico, ma di certo non meno solido.
La chiave di lettura è “la scelta”, e questo genere di scelte, dovrebbero, in uno stato di diritto essere tutelate e riconosciute, già nell’articolo 2 della costituzione, la Repubblica riconosce e le garantisce le formazioni sociali.

« La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. »
I problemi che due conviventi devono affrontare sono tristemente legati allo stato di disagio o di bisogno che la vita spesso presenta, non si può, per esempio, autorizzare un intervento medico urgente e rischioso, chiedere permessi di lavoro se il partner si ammala e se uno dei due conviventi muore e la casa in comune era di sua proprietà,  questa spetta agli eredi legittimi del defunto; il convivente potrà continuare ad abitarci solo se l'altro lo aveva disposto con testamento in suo favore.
Molti paesi europei riconoscono le coppie di fatto e garantiscono loro diritti che li equiparano alle coppie sposate, in Italia solo alcune regioni stanno istituendo dei registri anagrafici delle unioni civili, tentando di supplire alla mancanza di una regolamentazione nazionale.
La strada è ancora lunga, solo in questi giorni gli aggettivi “naturale e legittimo” vicini al nome “figlio” sono finalmente scomparsi, ridando dignità alla parola naturale, che solo in questo caso prendeva un’accezione negativa, uguagliando tutti i figli sia quelli nati all’interno di un matrimonio che quelli nati al di fuori, in pratica fino a ieri un figlio naturale, doveva non solo sorbirsi il peccato originale di tipo religioso, ma anche il peccato laico.

Grazia Marseglia – Direttivo Sel


giovedì 8 agosto 2013

PIAZZA PLEBISCITO E CENTRO STORICO? CHE SCHIFO!





Arriva l’estate anche a Ceglie Messapica e, come ogni estate, arrivano i problemi di genere igienico-sanitario nelle vie del centro urbano.
Ormai da anni  piazza Plebiscito è diventata il luogo di incontro di tanti giovani, meno giovani e dei turisti, che vivono questo luogo per bere qualcosa di fresco nelle torride sere d’estate, per gustare i prodotti tipici presenti nelle numerose trattorie, passeggiare e scambiare quattro chiacchiere con gli amici, magari osservando con stupore la splendida torre del castello, anche se rischia di crollare.
Le piazze altro non sono che il salotto elegante di una città, il biglietto da visita per i turisti, il luogo storico capace di far vivere ogni giorno nuove sensazioni. Utopia per Ceglie?
Forse sì, visto che la nostra Piazza Plebiscito, il nostro Orto Nannavecchia, il nostro Largo Osanna,  vivono una situazione indecente: sono sporchi, puzzano, fuoriescono le blatte dai tombini di scolo dell’acqua e anche qualche ratto.
Possibile che il Sindaco, Luigi Caroli, qualche Assessore, Consigliere Comunale o il Presidente del Consiglio, Nicola Ciracì, non si siano accorti di tutto questo?
Saranno ciechi e sordi, ma questa Amministrazione a ha pure problemi di olfatto!
Il circolo di Sinistra Ecologia Libertà, Peppino Impastato, di Ceglie Messapica, chiede al Sindaco di prendere immediatamente dei provvedimenti, visto che siamo già in estate  e i turisti girano già per le vie della nostra magnifica cittadina. Oltre ai turisti, ci sono sempre tanti giovani cegliesi che vivono questi luoghi e sarebbe giusto fare tutto ciò anche per  loro .
Sindaco Caroli, la soluzione esiste: basta far lavare le piazze e il problema si risolve!
Non è sufficiente prendere provvedimenti solo dopo aver letto le lamentele del partito all'opposizione sui social network: la pulizia del centro storico e delle strade cittadine, deve essere una pratica che si applica sistematicamente per garantire alla città un minimo di civiltà e permettere ai turisti di apprezzare le bellezze del nostro territorio, in modo tale da garantire un ritorno economico durante questo periodo di profonda crisi.

Giovanni Dovizioso – Direttivo Sel


martedì 6 agosto 2013

I RISCHI DELLA TORRE DEL CASTELLO




Da molto tempo a questa parte, rimbomba nel paese una questione divenuta ormai urgente: quella inerente l'acquisizione della Torre del Castello.
Come oramai noto, tempo fa, i consiglieri di centrosinistra Trinchera, T. Argentiero, R. Argentiero e Gianfreda, proposero in Consiglio Comunale l’acquisizione della suddetta. Essa versa, infatti, in condizione di parziale degrado e necessita di una immediata messa in sicurezza, soprattutto della merlatura che non risulta ingabbiata come il resto della struttura. Come è visibile in foto, i tiranti in ferro installati parecchi anni fa, sono consumati, ormai non svolgono appieno la loro funzione e rischiano letteralmente di scoppiare da un momento all’altro. Vista la notevole altezza della Torre, circa 34 mt, le conseguenze di un ipotetico crollo sarebbero tragiche.
Vista l’urgenza, perché l'Amministrazione di centro-destra non provvede? La mancanza di fondi? Assolutamente no! E’ risaputo che, gli attuali comproprietari della Torre, sono debitori verso il comune di Ceglie Messapica della somma di circa 700.000,00 € e, dopo varie perizie, l’attuale valore della struttura di epoca Normanna è pari a  448.561,88 €. Perciò, chi ci amministra non deve sostenere un immane sforzo economico, ma semplicemente venire in possesso di parte del credito vantato. Cosa blocca allora il PDL cegliese? Perché non agisce? Forse una vecchia amicizia vale più dell’incolumità dei cittadini cegliesi? E i 700.000,00 € di credito che il Comune vanta? Risolviamo questa situazione, rendendo la nostra amata Torre la vera protagonista del nostro bellissimo paese!

Tommaso Biasi – Direttivo Sel


domenica 4 agosto 2013

ESTATE CEGLIESE TROPPO COSTOSA





ESTATE CEGLIESE TROPPO COSTOSA

Nell’ormai lontano 2005, a Ceglie Messapica si insediava l’Amministrazione Federico, quest’ultima, nei successivi 5 anni, ha sempre promosso programmazioni di CeglieEstate ricche di eventi, basti citarne alcuni rinomati come La Ghironda o il Puglia Food & Wine Festival. Inutile ricordare come, grazie a questi ultimi, il nostro paese pullulava di gente, in gran parte turisti.                                                                   Naturalmente, l’opposizione di centro-destra di quegli anni, non mancava di criticare costantemente i vari eventi, accusando l’Amministrazione Federico di elevato dispendio economico.
Nel 2010 la situazione si è ribaltata: il centro-destra ci governa da tre anni e continua a proporre ogni anno CeglieEstate, seguendo le orme dei loro predecessori.
Fin qui nulla di strano. Tranne un dettaglio, e che dettaglio!
I costi dei CeglieEstate da loro promossi fin ora, raggiungono cifre ammontanti al  doppio rispetto a quelle spese dalla vecchia Amministrazione Federico. Ultimo, in ordine di tempo, quello presentato qualche giorno fa, che supera la “modica” cifra di 300.000,00 € .
Quel centro-destra che, anni fa, puntava il dito e digrignava i denti contro i ragionevoli costi di gestione sostenuti dal centro-sinistra, oggi si prende il lusso di spendere cifre enormi.
Non viene messa in discussione la qualità degli eventi proposti, ma nel 2013, in un paese quale Ceglie, una cifra superiore a 300.000,00 € risulta essere parecchio esagerata, soprattutto se si guarda alle spese da sostenere nell'immediato futuro: a Settembre, infatti, l’Amministrazione di centro-destra aumenterà notevolmente i tributi da riscuotere dai cittadini, partendo dalla nuova TARES.
Come si dice? Il centro-destra predica bene ma razzola male…

 Direttivo Sel