La lotta alle mafie e alla corruzione deve diventare una
chiave di lettura dei processi sociali e
non essere solo un capitolo delle politiche di sicurezza. Essa è parte di un
progetto di società che propone una riforma sociale e morale del Paese.
La lotta alle mafie e alla corruzione è parte essenziale di
un grande e forte progetto di ricostruzione dei
diritti sociali e delle politiche pubbliche.
Trasparenza, legalità, rigore etico sono le condizioni che
danno credibilità all’azione delle istituzioni e delle forze politiche e rendono possibile una
profonda riforma sociale e morale del Paese.
Solo in questo quadro potranno avere efficacia le diverse
politiche di sicurezza. Per questo noi poniamo al primo punto del nostro
programma sulla legalità il contrasto ai capitali e ai patrimoni dei corrotti e
dei mafiosi per un loro riutilizzo sociale. In questo senso raccogliamo e
facciamo nostra la proposta avanzata dall’Associazione Libera per un forte
rilancio della Legge La Torre e per una effettiva utilizzazione a scopo sociale
dei beni confiscati.
Riteniamo del tutto inadeguata l’attuale legge
anticorruzione, nella quale mancano i capitoli decisivi del falso in bilancio e
dei reati di auto riciclaggio e corruzione tra privati. Per non parlare delle
pene previste e dei termini di prescrizione rimasti gli stessi della
legislazione precedente e che possono addirittura risultare più favorevoli di prima
per i corrotti.
Noi proponiamo di rendere immediatamente pubblica l’anagrafe
patrimoniale dei rappresentanti delle istituzioni e il bilancio elettorale
delle liste e dei candidati.
Le istituzioni dovranno essere parte attiva
nella lotta ai raket, scegliendo di sostenere le imprese, gli imprenditori e i
cittadini che hanno collaborato denunciando estorsori e usurai. Proponiamo la
riscrittura dell’articolo 416 ter riguardante il reato di voto di scambio
politico mafioso e per tutti i reati di mafia riteniamo che la soglia di incandidabilità
debba essere il rinvio a giudizio.
Consideriamo indispensabili la riduzione dei tempi di
pagamento delle stazioni appaltanti, il contrasto alla pratica del massimo
ribasso, l’istituzione di stazioni uniche appaltanti specializzate e prive della
presenza di amministratori pubblici.
Un ruolo centrale per il recupero del senso di legalità, per
l’apprendimento e il rispetto delle regole del vivere sociale, per il
rafforzamento della coesione e il contrasto ai fenomeni di devianza e di
marginalità
è senz’altro quello della scuola pubblica e dei luoghi formazione di una coscienza democratica.
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