In diversi paesi europei esistono già da diversi anni (se non addirittura decenni!) varie forme di reddito di base che si accompagnano ad altri interventi di sostegno al reddito.
Già nel 1992 l'Unione Europea aveva invitato gli stati membri ad adeguarsi a chi aveva già introdotto il reddito di base tra le proprie politiche di welfare e la raccomandazione 92/411 di fatto impegnava gli stati ad adottare misure di garanzia di reddito.
Già nel 1992 l'Unione Europea aveva invitato gli stati membri ad adeguarsi a chi aveva già introdotto il reddito di base tra le proprie politiche di welfare e la raccomandazione 92/411 di fatto impegnava gli stati ad adottare misure di garanzia di reddito.
- in Belgio viene elargito il Minimax, una rendita mensile di 650€, rilasciata a titolo individuale, a cui può avere accesso chiunque;
- In Lussemburgo esiste il Revenu Minimum Guaranti, un reddito individuale che si aggira intorno ai 1100€ e che si ottiene fino al raggiungimento di una migliore condizione economica (in altre parole, finchè non si trova un impiego stabile);
- in Olanda esiste il Beinstand, rilasciato a titolo individuale, che si accopagna a tutta una serie di sostegni per affitti, trasporti e accesso alla cultura. Esiste inoltre un'altra forma di reddito minimo di 500€, il Wik, garantito agli artisti per poter permettere loro di creare in libertà senza troppi oneri economici!
- In Austria c'è il Sozialhilfe (letteralmente “aiuto sociale”) affiancato a diverse coperture delle utenze quali elettricità, gas e affitto ed altri aiuti economici per il cibo.
- In Norvegia viene chiamato “reddito di esistenza” (che già nel nome si presenta significativo): si tratta di un versamento mensile di 500€, elargito individualmente, che si integra a coperture dell'affitto e dell'elettricità.
- In Germania esiste l'Arbeitslosengeld II, rilasciato a tutti coloro, di età compresa tra i 16 e i 65 anni, che non hanno un lavoro o appartegono a fasce di basso reddito, una rendita mensile di 345€, che di per sé non è elevata, ma si integra alle coperture dei costi di affitto e riscaldamento. Questa rendita viene garantita non solo ai cittadini tedeschi, ma anche agli stranieri con regolare permesso di soggiorno!
- In Gran Bretagna, paese precursore per quel che riguarda il sostegno al reddito, sono garantiti diversi interventi che permettono ai meno abbienti di poter avere un tenore di vita discreto, una rendita individuale illimitata nel tempo, che varia dai 300 ai 500€, rilasciata sempre a titolo individuale a partire dai 18 anni di età a tutti coloro i cui risparmi non raggiungono i 12775€. Per quanto riguarda i figli e la loro educazione c'è l'Education Maintenance Allowance, un sussidio rilasciato direttamente ai ragazzi per coprire le spese dei loro studi.
- Infine passiamo alla Francia. Il Revenu Minimum d'Insertion o Rmi è stato adottato dal 1988, si ottiene dai 25 anni in su e consiste in un'integrazione al redditto di circa 425€ se si è single, 638,10€ se si è in coppia (intesa in maniera laica), 765,72€ se la coppia ha un figlio, 893,34€ se ne ha due, più 170€ per ogni altro figlio.
Nel nostro Paese si spende solo lo 0,61% del Pil per il contrasto alla disoccupazione, contro una media europea del 2,2%. Allarmante è il tasso di copertura dei giovani disoccupati (sotto i 25 anni di età): 0,65% contro 57% di Gran Bretagna, 53% di Danimarca e 51% del Belgio.
L'Italia è tra gli ultimi posti per sostegno alla famiglia, ai disoccupati e sugli alloggi.
Basti vedere che per famiglia e infanzia si spende solo l'1,1% del Pil contro una media del 2,4% in Europa.
Questo dato dimostra ancora una volta come il nostro Paese sia morbosamente attaccato al passato e non tenga minimamente in conto il futuro, i giovani disoccupati.
L'inserimento del reddito di base tra le politiche di welfare è un investimento sul futuro, una garanzia di libertà per i cittadini poiché ha come vantaggio la riduzione del condizionamento nella scelta del lavoro, favorendo così la qualità del lavoro stesso. Praticamente l'Europa intera ha adottato il reddito minimo garantito all'interno del proprio sistema di welfare;
In Europa siamo tra i pochissimi a non averlo.
Il reddito minimo garantito è qualcosa di molto diverso dal sussidio di disoccupazione.
Mentre l'indennità di disoccupazione riguarda solo le persone che sono state licenziate o che hanno terminato un contratto, garantendo loro il 60% della retribuzione lorda mensile per i primi 6 mesi, il 50% per il settimo e l'ottavo mese e il 40% per i mesi successivi; il salario minimo garantito riguarda coloro che non lavorano e che ovviamente sono alla ricerca di un lavoro, vale (è importante sottolinearlo) anche per coloro che non hanno mai lavorato, è un sussidio che cessa con il cessare della disoccupazione.
L'introduzione del salario minimo garantito comporterebbe innanzi tutto il riconoscimento di un diritto fondamentale, alla base del modello europeo.
Sinistra
Ecologia e Libertà propone il reddito minimo garantito di 600 euro per i
giovani, per consentire loro di essere autonomi e sottrarsi al ricatto
della precarietà.
Come finanziare tutto questo?
Come finanziare tutto questo?
Tagliando
le spese militari (che violano, tra l'altro, l'art. 11 della nostra
Costituzione che ripudia la guerra), evitando che l'Italia acquisti i 90
aerei da guerra F35, così da risparmiare 2 miliardi di euro l'anno per
vent'anni, tassando i grandi patrimoni,
tagliando tutti i privilegi della casta.
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